Fax addio. Almeno per la Pubblica Amministrazione

È una delle tante scelte comprese nella legge che ha convertito il “decreto del fare”

In “Gazzetta” la normativa che vincola l’Amministrazione pubblica
“È in ogni caso esclusa la trasmissione di documenti a mezzo fax”. La lapidaria -quanto ormai comprensibile- norma riguardante la Pubblica amministrazione è compresa, fra mille altri aspetti, nella conversione del “decreto del fare” nella legge 98, del 9 agosto, “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia”. Il cui testo è stato pubblicato nel supplemento della “Gazzetta ufficiale” datata 20 ed è entrato in vigore il giorno seguente.

Non prevista nella versione originale varata dal Consiglio dei ministri, la scelta era stata aggiunta nella fase di discussione al Senato dai rappresentanti del Partito democratico e della Lega Nord. Contribuendo a chiudere un capitolo della comunicazione, perlomeno sul fronte in uscita da uffici comunali, ministeriali e quant’altro. Sapendo che privati ed aziende potranno sempre utilizzare il canale, a condizione di trovare apparecchi e materiali di consumo. Oppure rivolgendosi a Poste italiane, che dal 2006 ne propone una versione particolare, il certofax.

L’emendamento si trova al comma 1-bis dell’articolo 14, intitolato “Misure per favorire la diffusione del domicilio digitale”. Agisce sulla lettera c del comma 2 all’articolo 47 del Codice dell’amministrazione digitale (decreto legislativo 82 del 7 maggio 2005). Questo definisce appunto la trasmissione dei documenti tra le Pubbliche amministrazioni.

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