Stampante 3d K8200



Il futuro diventa il presente. E' passato meno di un anno da quando si è cominciata a parlare delle stampanti tridimensionali, in grado di riprodurre qualsiasi oggetto e dunque di rendere teoricamente obsoleto il lavoro per costruirlo con i sistemi tradizionali: una rivoluzione in grado di trasformare il garage di qualsiasi casa, o anche la cucina, in una fabbrica potenziale. Sembrava tuttavia un mercato riservato ad aziende, istituti di ricerca e professionisti, almeno nel breve termine, per i costi di macchinari che, pur non essendo particolarmente ingombranti, restano molto complessi. Era più facile vederli in un laboratorio ad alta tecnologia che andarseli a comprare in un negozio come si fa con una normale fotocopiatrice.

Ebbene, non più. La Maplin, una catena di negozi di elettronica, è diventata il primo commerciante al dettaglio del Regno Unito a vendere stampanti in 3D ai consumatori a un prezzo oltretutto accessibile: 700 sterline, circa 800 euro. Per stampare, ovvero per ricreare, un oggetto semplice come un telefono, la stampante 3d K8200 impiega appena mezz'ora. Per cose più complicate sono necessarie alcune ore. La tecnica consiste nel produrre sottilissime strisce di plastica, in pratica dei fogli, che messi uno sopra l'altro formano l'oggetto desiderato. La stampante in 3D venduta nei negozi della Maplin non è più grande di una normale fotocopiatrice, ma gli acquirenti devono avere la pazienza di montarsela da soli e le cartucce della plastica grezza usata per il procedimento di stampa costano 30 sterline (35 euro) l'una. Gli esperti prevedono che il prezzo, delle stampanti medesime e delle cartucce, sia destinato a scendere rapidamente, di pari passo con il diffondersi dei nuovi apparecchi. Che stanno andando a ruba: per comprarli online sul sito della Maplin c'è già un'attesa di 30 giorni.

Ma se il futuro o la fantascienza, farsi tutto da soli a casa propria, comincia a diventare realtà, esso porta con sé anche crescenti timori. Nei giorni scorsi un uomo è riuscito a entrare nel parlamento israeliano e avvicinarsi al primo ministro, a Gerusalemme, con una pistola di plastica fatta con una stampante in 3D e perfettamente in grado di sparare e uccidere: non era risultata ai controlli del metal detector. Per fortuna si trattava di un esperimento tentato apposta per sottolineare i rischi che questa nuova tecnologia possa essere sfruttata per fini criminali, facilitando il terrorismo, gli attentati, i dirottamenti aerei. L'allarme, tuttavia, rimane e non è chiaro come sarà affrontato. Appare difficile limitare il genere di oggetti che una stampante in 3D può riprodurre. Come che sia, adesso si possono comprare nei negozi di tutto il Regno Unito per 700 sterline, e magari fra cinque anni ne costeranno soltanto 100. Il futuro è arrivato. Vedremo con quali conseguenze, per il mondo del lavoro, per la sicurezza, per le nostre vite.

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